Avvicinamento Al Restauro Casa

  1. Restauro De Moveis
  2. Restauro Casa Anni 70
  3. Palermo Restauro Facciate

Il Comitato Nazionale per la Prevenzione del Patrimonio Culturale dal Rischio Sismico, per fare chiarezza su temi molto dibattuti ha redatto un documento: Indirizzi, raccomandazioni, direttive, in: Maria Giuseppina Gimma (a cura di), Interventi post-sismici sul patrimonio storico-architettonico, atti del convegno di Roma, 23-24 novembre 1989, Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali, Beta Gamma, Roma 1991. Esso prende le mosse dalla constatazione dei notevoli danni causati dai sismi degli anni ’70 e ’80 dovuti alla carenza di manutenzione dei monumenti ma anche agli errati interventi di recupero in seguito agli eventi tellurici. Di riuso delle tecniche tradizionali parla anche Paolo Marconi nel contributo, Il recupero delle tecniche ed i manuali del recupero, in: Maria Giuseppina Gimma (a cura di), Interventi post-sismici sul patrimonio storico-architettonico, atti del convegno di Roma, 23-24 novembre 1989, Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali, Beta Gamma, Roma 1991, pp. In esso, con l’illustrazione di alcuni esempi si mette in evidenza l’efficacia dei Manuali del recupero che, illustrando con accurati dettagli la tecnologia tradizionale, consentono la loro perpetrazione nel tempo. Attraverso l’indagine diretta, sui manufatti, e documentale, sui testi, riferite a realizzazioni del mondo antico e di oggi, l’autore verifica come nel passato l’arte del costruire era basata sull’esperienza dell’individuazione degli effetti piuttosto che sulla scienza delle cause.

Restauro De Moveis

L'avvicinamento al progetto di Restauro architettonico. Gnone Marta), Architettura rurale nel Parco del Beigua. Guida alla manutenzione e al recupero. Le indagini sui militari condotte dai colleghi. Molti gli episodi al vaglio degli inquirenti. Diversi i fascicoli sequestrati di Manuela D’Angelo.

Il testo costituisce una Storia delle tecniche costruttive e delle cognizioni di Statica, come Storia dei processi intuitivi rivelatisi validi nel tempo, al punto da gettare le basi per la moderna sistematizzazione scientifica. L’articolo di Roberto Nardi, Going public: a new approach to conservation education, in: “Museum international”, n.

Restauro

201, 1999, pp. 44-50, affronta un tema piuttosto nuovo ed interessante: portare il cantiere di restauro davanti agli occhi dei visitatori. E’ un costume recente, favorito in un sempre maggior numero di musei e monumenti.

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Il breve articolo descrive un programma ambizioso, previsto per alcuni lavori di restauro al Colosseo, evidenziando come la partecipazione del pubblico, come osservatore, ai lavori di restauro costituisca un’occasione di stimolo per la conoscenza del patrimonio culturale e un’educazione all’importanza della sua conservazione. Di un aspetto relativo al restauro del Colosseo ci parla Michele Campisi nel suo contributo L’impiego del laterizio nelle ricostruzioni ottocentesche del Colosseo, in: AA.VV., Scienza e Beni Culturali: Conoscenze e sviluppi teorici per la conservazione di sistemi tradizionali in muratura, Atti del Convegno di Studi, Bressanone 23–26 Giugno 1987, Libreria Progetto, Padova 1987, pp. In esso sono documentati alcuni degli interventi restaurativi e di consolidamento delle murature realizzati nell’800 ad opera di Valadier e di Stern. In particolare vengono esaminate le realizzazioni del cantiere diretto da Gaspare Salvi (1837) che riguardarono la sostituzione del travertino con il laterizio, nella ricostruzione di alcuni tratti esterni ed interni delle arcate, lo studio di diversi tipi di laterizio e il modo in cui essi venivano impiegati. Rimanendo nel Lazio Stefano Gizzi in Relazione tra restauro archeologico e tutela dei centri storici. Una verifica in area laziale, in: Federica Galloni (a cura di), Atti IV congresso Nazionale ASSI.R.C.CO, Prato 3-5 giugno 1992, Kappa, Roma 1992, pp. 193-202, con numerose immagini in bianco e nero, evidenzia l’importanza di mettere in relazione la valorizzazione dei singoli manufatti monumentali archeologici con il relativo intorno, costituito spesso da complessi edilizi di valore storico-ambientale, in una visione generale d’insieme.

Proseguendo l’analisi dei temi illustrati nel testo sopra riportato del ‘91 Rossella Rea, con Gianluca Schingo, tornano ad occuparsi del Colosseo nell’articolo Il progetto di restauro del Colosseo. I sotterranei: assetto idraulico e interventi strutturali tra XIX e XX secolo, in: “Bollettino di archeologia”, Vol. 23-24, 1993, pp. Partendo dalla comprensione del sistema idraulico di smaltimento, essi hanno inteso dare un importante contributo alla comprensione generale del monumento. Il sistema di adduzione e scarico rappresenta, infatti, la vera intelaiatura portante dell’edificio e ne riflette la vita, i restauri, i cambi d’uso, ponendo in evidenza relazioni edilizie con eventuali fasi precedenti la conformazione attuale. Viene descritto in tutti i suoi aspetti l’intervento di restauro di un’insula romana da Giuliano Cianfrocca e da Daniele De Prai, Roberto Pes nell’articolo L’insula romana IN (N-2) di Paestum: intervento di restauro e proposte per la fruizione, in: “Tema”, n. Dall’analisi storico-archeologica ai problemi esecutivi di cantiere, dai restauri dei pavimenti, alle proposte per le parti di reintegrazione, fino alla descrizione dei pannelli didattici esplicativi e alla definizione dei percorsi museali.

Sistema

Il contributo di Martha Demas, Ephesus, in: The conservation of archaeological sites in the Mediterranean region, atti della conferenza internazionale organizzata dal Getty Conservation Institute e dal J. Paul Getty Museum, 6-12 maggio 1995, Los Angeles, Getty Conservation Institute, Los Angeles 1997, pp.

90-92, 127-149, illustra i valori storico archeologici, sociali, simbolici, religiosi, estetici, economici del sito archeologico di Efeso. Vengono, inoltre, descritti gli interventi di restauro nel corso dei vari periodi che vanno dal 1863 ai giorni nostri. Seguono considerazioni metodologiche sui restauri e sull’uso moderno dei monumenti antichi. La breve relazione di L. Cinquegrana, E.

La Forgia, M.R. Marchetti, P.

Restauro Casa Anni 70

Musella ed altri, La conservazione in archeologia: il caso della Villa Romana di Boscorotto (Caserta), in: Dal sito archeologico all'archeologia del costruito, conoscenza,progetto e conservazione, atti del convegno di studi, Bressanone, 3-6 Luglio, Arcadia, Padova 1996, pp. 451-458, descrive il ritrovamento della Villa, la sua conformazione le problematiche relative alla sua collocazione presso un parco ferroviario, la struttura di protezione realizzata. Il piccolo libro, ricco di foto a colori e b/n di Maria Grazia Fiore Cavaliere, Stefano Gizzi e Anna Maria Reggiani (a cura di), Tivoli: il santuario di Ercole Vincitore, Soprintendenza archeologica per il Lazio. Electa, Milano, 1998, descrive le origini, la storia, i significati e le trasformazioni avvenute nel tempo, di questo grande complesso architettonico sul quale insistono attualmente molte stratificazioni e che necessita, per un suo riuso e un suo rilancio, di un attento intervento di recupero complessivo.

Palermo Restauro Facciate

Aspetti metodologici –strutturali sono esposti nel testo: Giorgio Croci, Alberto Viskovic, The pyramid of Chepren, the Colosseum and the temples of Angkor: diagnosis and safety evaluation in: AA.VV. The use of and need for preservation standards in architectural conservation, atti del convegno del American Society for Testing and Materials (ASTM) Atlanta, United States, 18-19 April 1998, ASTM, West Conshohocken PA 1999, pp. In esso viene illustrato come la conservazione, il consolidamento ed il restauro del patrimonio architettonico richieda, prima di tutto, una piena comprensione del comportamento strutturale, delle caratteristiche materiali e delle cause di danno e degrado. Solo in questo modo possono essere valutati i livelli di sicurezza e decisi i rimedi relativi.

Il testo di Elena De Cecco, Il ponte romano di Savignano sul Rubicone (FO), in: Luigi Marino (a cura di), Carla Pietramellara (a cura di), Cinzia Nenci (a cura di), Tecniche edili tradizionali: contributi per la conoscenza e la conservazione del patrimonio archeologico, Alinea, Firenze 1999, pp. 116-117, ripercorre tutta la storia del ponte, dalla sua costruzione fino alla distruzione da parte dei Tedeschi in ritirata nel 1944 e la successiva ricostruzione nel 1965, ad opera della Soprintendenza. Il breve contributo di Lucia Gervasini e Giorgio Rosati, La Cisterna Romana del Varignano Vecchio (Le Grazie di Portovenere, La Spezia): restauro integrazione delle volte a botte, in: Luigi Marino (a cura di), Carla Pietramellara (a cura di), Cinzia Nenci (a cura di), Tecniche edili tradizionali: contributi per la conoscenza e la conservazione del patrimonio archeologico, Alinea, Firenze 1999, pp. 45-48, descrive il progetto di restauro di un importante complesso rustico-residenziale ricco di mosaici, con annesse terme ed ambienti per lavorazioni agricole.